Il sonno ha origine dai primordiali cicli biologici che esistono in tutti gli organismi viventi e che sono collegati al ritmo terrestre delle 24 ore. Questo ritmo che regola tutta la vita sulla terra, adattandola all’alternanza del giorno e della notte, della luce e del buio, si chiama CIRCADIANO ed è unico per ognuno di noi come le impronte digitali. Di orologi, al nostro interno, ne esistono anche per la temperatura corporea, per la frequenza cardiaca, per la pressione arteriosa, per la secrezione degli ormoni. Ed è la luce del sole che risincronizza continuamente il nostro orologio biologico sulle 24 ore.
Sembra che i ritmi biologici dell’uomo siano regolati da una specie di interruttore che è collocato nel nostro cervello, nella regione dell’ipotalamo, un centro cerebrale particolarmente strategico per la funzione del sonno. Alcune decine di migliaia di cellule si raggruppano in una sorta di centralina nervosa, formando il nucleo SOPRACHIASMATICO. Se questa piccola parte del cervello non funziona, si interrompono i ritmi del sonno e della veglia, compromettendo la regolare attività dell’orologio biologico.
Il sonno non è un fenomeno passivo. Mentre dormiamo il nostro cervello non riposa, bensì funziona in modo diverso, alternando momenti di profondo rilassamento ad altri di grande agitazione.Tale attività cerebrale cambia secondo uno schema che si ripete in media 4/6 volte per notte. Ogni ciclo dura un’ora e mezza e comprende 5 fasi. In una di queste fasi, detta fase REM, mentre i muscoli del corpo sono bloccati, il cervello entra in uno stato di iperattività che si esprime attraverso i sogni.
Il sogno rappresenta simbolicamente il nostro mondo interiore attraverso immagini totalmente prive di censure e di controllo critico. Non ci sono ancora risposte certe sul perché si sogna. Si ipotizza che sognare sia necessario al processo di maturazione del sistema nervoso, che sembra essere geneticamente programmato anche per la fase del sogno. I sogni sarebbero associati a processi di riorganizzazione della memoria e dell’apprendimento, necessari al buon funzionamento del cervello. Secondo la psicoanalisi, invece, il sogno avrebbe il ruolo di mettere ordine nella nostra psiche, scaricando cariche istintive che accumulandosi potrebbero compromettere il nostro equilibrio psicologico.
Nell’arte greca il sonno è rappresentato come un adolescente con ali alle tempie, che porta il riposo agli uomini con il succo di papavero.
Secondo Platone lo spirito sensitivo, normalmente sparso in tutto il cervello, durante il sonno si ritira e si riunisce in un piccolo spazio, posto dietro le ciglia.
Gli antichi egizi incidevano i sogni funesti su una tavoletta di argilla e lasciavano poi che l’acqua li dissolvesse.
In alcune isole del Pacifico i dormienti non vengono svegliati bruscamente perché la loro anima, che durante il sonno vaga fuori dal corpo, potrebbe non rientrare in tempo.
Alcune specie di uccelli migratori dormono con una sola metà del cervello. Durante il volo un emisfero cerebrale resta vigile, l’altro rimane inattivo.
La pecora dorme tre ore al giorno, il pipistrello venti.
Il poligrafo, la macchina che registra il sonno, sforna in una notte un rullo di 450 metri.
Insegna pubblicitaria di un interprete di sogni del tempio di Serapide in Egitto.